Il futuro del traffico: i fari proiettano informazioni sull’asfalto
Segnali di pericolo, svolta, emergenza e molto altro ancora: tutto proiettato sulla strada, dinanzi alla vettura, con avvertimenti luminosi che aumentano la sicurezza dell’interazione con altri veicoli, ciclisti e pedoni.
E’ questo quello che riescono a fare i nuovi proiettori LED Digital Matrix dell’Audi, già di serie sulla e-tron Sportback e sulla Audi A8. In pratica adottano la tecnologia DMD (Digital Micromirror Device), impiegata anche per i videoproiettori professionali: il componente principale è un chip corredato di circa 1,3 milioni di microspecchi, i cui lati misurano alcuni millesimi di millimetro.
Grazie alla generazione di un campo elettrostatico, ogni microspecchio può cambiare orientamento sino a 5.000 volte al secondo. In funzione della posizione, la luce a LED viene proiettata lungo la strada oppure catturata da un assorbitore così da generare delle zone d’ombra.
Qualche esempio? In abbinamento al sistema Night Vision la “luce segnaletica” – in presenza di un pedone – “spara” un fascio luminoso lo evidenzia, riducendo il rischio che le persone sul ciglio della strada non vengano viste. Non meno hi-tech, infine, le animazioni dinamiche Leaving Home e Coming Home, legate allo sbloccaggio delle portiere e all’uscita dall’auto, proiettate lungo una parete o al suolo, in grado di trasformare lo spazio antistante la vettura in un palcoscenico luminoso. Tramite l’MMI, i Clienti possono selezionare sino a cinque coreografie.
E poi c’è la proiezione al suolo degli indicatori di direzione: tre simboli proiettati sull’asfalto, tanto nella zona anteriore quanto in quella posteriore dell’auto, avviseranno gli altri utenti della strada, ad esempio i ciclisti, di un imminente cambio di corsia, oppure segnaleranno ai pedoni che la vettura si accinge a svoltare.
Non solo: a vettura ferma, qualora un utente della strada – pedoni e ciclisti inclusi – si avvicini a meno di due metri, i sensori di parcheggio registrano il movimento e si accendono tutti i fari.
di Vincenzo Borgomeo